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mercoledì, 23 gennaio 2008

E s p r e s s i o n iÊÊ d e lÊÊ S I



in the wind





























ANTONIO (delirante): Oh! felicit, felicit, ho visto nascere la vita, ho visto cominciare il moto! Il sangue delle mie vene batte cos forte che sta per romperle. Vorrei volare, nuotare, abbaiare, muggire, urlare! Vorrei avere le ali, un guscio, una scorza, soffiare del fumo, avere una proboscide, torcere il mio corpo, dividermi dappertutto, essere in tutto, diffondermi con gli odori, crescere come le piante, scorrere come l'acqua, vibrare come il suono, splendere come la luce, nascondermi in tutte le forme, penetrare ogni atomo, scendere fino in fondo alla materia - essere la materia!
Finalmente appare il giorno; e come cortine d'un tabernacolo che vengono alzate, nuvole d'oro, avvolgendosi in larghe volute, scoprono il cielo.
In mezzo, nel cerchio del sole, risplende il volto di Ges Cristo.
Antonio si fa il segno della croce e si rimette a pregare.

[Flaubert - La tentazione di Sant'Antonio]












dove?

Dimmi che sei quello di sempre, lo spirito libero, che non hai fatto del rifiuto un catechismo, la meschina certezza ombelicale dellÕultimo uomo che fa di s la misura del mondo, dimmi che andremo ancora insieme io e te, colui che afferma e colui che nega, gemelli indissolubili, scavatori dellÕessere, portati dal turbine che ogni volta io provo a nominare e tu a mordere per sputare la moneta falsa: le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dellÕUomo non ha dove posare il capo, finch cÕ un carcere da sfondare e un idolo da abbattere, finch il muto richiamo ci sveglia nella notte, la febbre senza brividi, la demenza innocente, ancora e sempre, Dio. [da qui]

Quando la psiche che percepisce e le cose percepite, soggetto e oggetto, si fondono e si assorbono a vicenda, avviene ci che si pu definire esperienza metafisica. Si tratta di una rivelazione dell'essere rispetto alle apparenze molteplici e illusorie [..] Nella meditazione profonda i conflitti diventano insignificanti e cessano, e cos cessa il tempo, che altro non che la lizza dei due opposti, passato e futuro. Nell'esperienza metafisica essi si sciolgono nell'infinito presente, che l'apice di ogni sequenza temporale, la soluzione di ogni problema legato al tempo, il lampo della conoscenza in cui conoscitore e conosciuto, si fondono nel conoscere. Questa fusione la spiegazione di tutto. [..] La verit si lascia accostare soprattutto da una ditirambica ebbrezza linguistica, in cui sinonimi e similitudini sgorgano con un incalzare incontenibile e il ritmo a spirale spinge innanzi il flusso di invenzioni metaforiche, finch una forza ignota, trascendente, glossolalica assume la direzione del discorso: allora, come l'estro aumenta, vorticosamente si restringe la distanza fra lo scintillio verbale e la realt denotata. [..] L'esperienza metafisica la significativit assoluta, nel senso che a questo grado dell'essere il bisogno, la ricerca della "realt effettiva" cessa, si ci che genera i principi assiomatici di ogni forma conoscitiva: il punto, l'istante, la forza, la monade, l'infinit. [..] diremo che non sono sostanze ma apparenze i corpi estesi nello spazio, perch soltanto un principio di unit, un punto di vista sull'universo conferirsce alla loro insostanziale molteplicit un sembiante di sostanza "come quella degli arcobaleni o dei soli apparenti" [..] l'essenza della vita: l'infinito l'unit indivisa e non moltiplicata, ogni molteplicit un inganno. [E.Zolla]

Ci sono piste che si inoltrano in antri di penombra, e vie elevate che si confondono con le ombre delle pareti e che accedono alle altitudini di vetta. Pensare che la forma tempo e che il tempo altro non che forma naturale difficoltoso e arduo per le categorie umane: ma uno stimolo ermeneutico decisivo e, mi accorgo, qui, molto avanzato nella comprensione dei paesaggi. Il viandante, di fronte a una forma imramica, muta se stesso. Muta se stesso restando quello che , come i sassi rimangono ci che sono. Ma l'intuizione dell'altro da sŽ che gli procura nostalgiche predisposizioni rispetto alle quali coglie i significati delle forme, cio delle storie, diversamente da come li coglierebbe, per quanto fondandosi sulle storie, uno scienziato. E solo il linguaggio poetico pu percepire e far percepire quelle intuizioni. Ecco perchŽ nessun tentativo discorsivo riesce a illustrare in modo evidente l'efficacia sentimentale imramica della domanda sul tempo dei ghiacciai, che posta poeticamente procura invece l'intuizione delle essenze. L'Opera dovrebbe forse procurare una moltitudie di intuizioni dello stesso tipo, intrecciandole con gli intrecci dei paesaggi. Cos come nella letteratura tradizionale quanto pi si scrive tanto pi ci si allontana dalla visione delle cose, nell'Imram quanto pi si parla e si indaga l'intuizione imramica tanto pi la si snatura. La parola, infatti, a monte dell'intuizione: ci che procura l'intuizione sul versante umano. [..] Il naturalista osserva e classifica. Il poeta viandante interpreta e ricrea. [..] Riesco a rileggere ci che ho scritto oggi. Credo di non avere reso con la necessaria potenza quei presentimenti di Intima Comprensione. Ci che i Romantici definivano il sublime l'ho certamente vissuto in certi istanti di oggi pomeriggio. Ma, forse, a livelli di purezza superiore: i Romantici avevano i loro dei, ed essi trascendevano i paesaggi, erano l'anima dei paesaggi. Oggi come ho scritto, le due essenze erano la medesima cosa. Ed io mi son trovato, in certi istanti di grazia, a contemplare gli unici dei che riconosco. [Meschiari e Benozzo]

Cos Fedro respinse il corno sinistro (del dilemma). La Qualit non oggettiva, disse. Non risiede nel mondo materiale. E respinse anche il corno destro. La Qualit non soggettiva, disse. Non risiede solo nella mente. E per concludere, Fedro, seguendo una via che, per quanto ne sapeva, non era mai stata imboccata nella storia del pensiero occidentale, si gett tra le corna del dilemma oggettivit-soggettivit e afferm che la Qualit non nŽ parte della mente, nŽ parte della materia. una terza entit indipendente dalle altre due. [..]Alla fine Fedro si rese conto che la Qualit non poteva essere collegata singolarmente nŽ al soggetto nŽ all'oggetto: la si riscontrava solo nel loro rapporto reciproco. La Qualit il punto in cui soggetto e oggetto si incontrano. [..] La Qualit l'evento che vede il soggetto prendere coscienza dell'oggetto. E dato che senza oggetto non ci pu essere soggetto - sono gli oggetti che creano nel soggetto la coscienza di sŽ - la Qualit l'evento che rende possibile la coscienza sia dell'uno che degli altri. [..] L'evento Qualit causa del soggetto e dell'oggetto, erroneamente considerati causa della Qualit! [..] Intendeva dire semplicemente che, nell'attimo della discriminazione, prima di poter distinguere un oggetto, deve esserci una sorta di consapevolezza non intellettuale che defin consapevolezza della Qualit. [..] Il passato esiste solo nella nostra memoria, il futuro solo nei nostri progetti. Il presente l'unica nostra realt. L'albero di cui sei consapevole intellettualmente, a causa di quel piccolissimo intervallo di tempo sempre nel passato, pertanto sempre irreale. La realt sempre il momento della visione che precede la concettualizzazione. Non c' nessun altra realt. Questa realt preintellettuale quanto Fedro sentiva di avere giustamente individuato come Qualit. Dato che tutte le cose identificabili intellettualmente devono emergere da questa realt preintellettuale, la Qualit la genitrice, la fonte di tutti i soggetti e gli oggetti. [..] La Qualit lo stimolo continuo con cui il nostro ambiente ci spinge a creare il mondo in cui viviamo. [..] "Ora, chiaramente impossibile prendere ci che ci ha indotto a creare il mondo e includerlo nel mondo da noi creato. Ecco perchŽ la Qualit non pu essere definita. E se lo facciamo egualmente, quello che definiamo qualcosa di meno della Qualit stessa". [..] Si accorse di essersi allontanato dalla sua posizione originale. Non stava pi parlando di una trinit metafisica, ma di un monismo assoluto. La Qualit era la fonte e la sostanza di ogni cosa. [..] Le entit metafisiche sono definite. Quelle mistiche no. Ed era questo che rendeva mistica la Qualit. In realt era l'uno e l'altra. [..] Ora capiva tutto. Continu a leggere. Quello che lui aveva sempre chiamato Qualit, qui era il Tao, la grande forza centrale generatrice di tutte le religioni, dell'Oriente e dell'Occidente, del passato e del presente, di tutto lo scibile, di tutto.[Pirsig]

Postato da: elio_c a 17:11 | link | commenti (16)

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ut bibere in somnis sitiens quom quaerit et umor non datur, ardorem qui membris stinguere possit, sed laticum simulacra petit frustraque laborat in medioque sitit torrenti flumine potans, sic in amore Venus simulacris ludit amantis, nec satiare queunt spectando corpora coram nec manibus quicquam teneris abradere membris possunt errantes incerti corpore toto. denique cum membris conlatis flore fruuntur aetatis, iam cum praesagit gaudia corpus atque in eost Venus ut muliebria conserat arva, adfigunt avide corpus iunguntque salivas oris et inspirant pressantes dentibus ora, ne quiquam, quoniam nihil inde abradere possunt nec penetrare et abire in corpus corpore toto