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lunedì, 04 febbraio 2008


il diavolo e l'angelo [Ê zoom +Ê ]
illustrazione in cerca di favola

Disegnando oziosamente sopra a delle riproduzioni di vecchie stampe (regalate qualche tempo fa dal quotidiano Messaggero Veneto) mi saltato fuori questo diavolo, che pare dialogare, ironicamente o irosamente, con il celebre angelo del castello di Udine (in realt ex-castello: dopo il terremoto del 1511 stato ricostruito come palazzo) a totale insaputa (essendo egli, come ci insegna Ratzinger, un'entit spirituale) della coppia che passeggia tranquilla sotto il sole. Cosa mai star annunciando all'Angelo, con tanta soddisfazione e tracotanza? Forse l'imminente arrivo, nella sua giurisdizione, di una nuova guerra? Oppure di un terremoto? Magari gli sta dicendo la "parola d'ordine" necessaria a salire sulla specola, per osservar ben bene dove andare ad assestare il nuovo colpo. Non avendo particolari vocazioni letterarie, le mie immaginazioni "narrative" si fermano a simili frammentari assemblamenti di circostanze inventate. Forse perchŽ, ad inanellarne troppe di circostanze, il gioco mi suona troppo presto inverosimile (ma chiss che a qualche letterato di passaggio non venga voglia di mostrare la propria disinvoltura nell'improvvisazione diÊ "fabulae"?).


2ponder

Postato da: elio_c a 17:30 | link | commenti (16)

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ut bibere in somnis sitiens quom quaerit et umor non datur, ardorem qui membris stinguere possit, sed laticum simulacra petit frustraque laborat in medioque sitit torrenti flumine potans, sic in amore Venus simulacris ludit amantis, nec satiare queunt spectando corpora coram nec manibus quicquam teneris abradere membris possunt errantes incerti corpore toto. denique cum membris conlatis flore fruuntur aetatis, iam cum praesagit gaudia corpus atque in eost Venus ut muliebria conserat arva, adfigunt avide corpus iunguntque salivas oris et inspirant pressantes dentibus ora, ne quiquam, quoniam nihil inde abradere possunt nec penetrare et abire in corpus corpore toto