>>>> back to home arteadesso.org

>>>> back to progetto mostra


rottura della marginalità sotto il segno di Internet

Presentazione

Il sottotitolo dato alla mostra non si riferisce direttamente allopera dei tre artisti rappresentati ma si focalizza piuttosto su di un piano sociale, ovvero sulle dinamiche che hanno portato i tre artisti a conoscersi tra loro, connettere i loro sforzi fino ad arrivare allorganizzazione di questa esposizione. Come spiega il sottotitolo, cè lo zampino, determinante, di Internet e delle possibilità che essa offre di sfuggire in qualche modo ad una marginalità che, in epoche diverse, si sarebbe potuta rompere soltanto attraverso la migrazione fisica verso i grandi centri di elaborazione culturale.

In questo senso riteniamo che aldilà dellapprezzamento o delle preferenze di ciascuno rispetto alla gamma di opere esposte, tale percorso possa offrire degli spunti interessanti di discussione, forse un esempio per iniziative similari, sicuramente un invito ad artisti che si sentano ancora in qualche modo tagliati fuori a sperimentare su Internet, anche attraverso il sito www.arteadesso.org, le medesime potenzialità che hanno condotto a questo risultato, posto naturalmente che il risultato, almeno nei termini dell interazione che esso sottende, appaia degno di essere perseguito.

Volendole cogliere, vi sono molte dimensioni che si prestano ad una riflessione. Vi è, come detto, il ruolo di Internet, che però conviene intendere senza troppi trionfalismi. Essa apre certo strade prima impensabili (come la possibilità di entrare in gruppi internazionali di collaborazione artistica) ma si tratta comunque di strade ardue, disseminate di ostacoli e da qualche insidia. Sulla comunicazione tra gli artisti gravano infatti ostacoli notevoli: a parte quelli legati alle ovvie differenze culturali e linguistiche (il cui superamento costituisce in fondo uno degli obiettivi principali dellimpresa) cè da fare i conti con un mondo artistico che trova forse in caotico laggettivo più appropriato. Le sue tante contraddizioni sembrano accumulare sulla popolazione artistica un notevole carico di frustrazione, un carico che a volte è proprio una franca comunicazione a far franare, con esiti magari spiacevoli ma sempre molto istruttivi.

Lo stesso progetto collegato al sito ArteAdesso, che era partito come semplice supporto allevento in programma e poi è via via cresciuto nelle motivazioni, ha dovuto alla fine scontrarsi con difficoltà ed inerzie delle quali è opportuno prendere onestamente atto: taluni intendimenti di elaborazione teorica, questa volta focalizzati sul piano effettivo delle opere in esposizione, hanno dovuto venire in qualche modo accantonati e riservati ad iniziative future. Di conseguenza, da un tale punto di vista, lesposizione si configura in modalità abbastanza tradizionali, in pratica come lunione di tre mostre personali, anche se, attraverso la selezione delle opere e la loro disposizione, contiamo di riuscire a creare qualche risonanza, o almeno ad evidenziare delle interessanti polarità sullinsieme delle opere stesse.

Le opere esposte, partendo da una base pittorica comune, si proiettano infatti su di un interessante ventaglio di generi e tecniche, che spaziano dall installazione e dalle plastiche deformate di Raffaele Chiandussi alle sculture in ferro arrugginito di Emilio Merlina. Il visitatore potrà inoltre confrontare limpostazione rigorosamente non figurativa del primo con le forme più ibride di Merlina e Copetti, che non disdegnano invece la figura riconoscibile ed il ricorso a dimensioni simboliche e narrative, seppure nellambito di una gestualità prorompente che li fa a volte tendere verso linformale.

Vi è comunque tra le opere esposte una percepibile coerenza, legata probabilmente al fatto che, pur nelle particolarità dei rispettivi idiomi personali, il linguaggio formale adottato dai tre autori risulta decisamente modernista, mostrando lassimilazione, non ideologica ma semplicemente legata al sedimento e alla trasformazione nella memoria, di una molteplicità di lezioni storiche. Non vi è quindi, a nostro parere, alcun rischio di pastiche, anche se ovviamente viene lasciata al giudizio soggettivo di ciascuno ogni valutazione relativa allattualità o pertinenza di tali percorsi formali, così come sulla qualità intrinseca delle opere esposte.

Tra le tante polarità che si possono invece cogliere ad un livello più generale, vi è la distribuzione generazionale dei tre artisti (che allincirca si dispongono sui 30, 40 e 50 anni di età.) E singolare, ma non troppo, che nonostante tali differenze essi si trovino di fatto nella medesima categoria professionale, quella, in verità alquanto vaga, dell artista emergente. Ma la cosa non è casuale proprio perché in tutti e tre i casi la relativa emersione è stata resa possibile proprio dallavvento di Internet.

 

EC

>>>> back to home arteadesso.org

>>>> back to progetto mostra