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Installazione: filo di ferro zincato, pietre e vetroresina
video: DVD / time 4' 22''
hanno collaborato per la realizzazione
installazione: Alexa Ceschia e Alberto Leonarduzzi
montaggio video: Giuliano Michelini
musiche: Lorenzo Tempesti
renderizzazione e modello 3D: Tommaso Michieli
SUPERFICIE ed ESSENZA
Un viaggio nella definizione di corporeità che da irrealistica ideazione si scopre pelle
E? questo l?iter attraverso le superfici che l?artista Raffaele Chiandussi intraprende, una carezza in videoclip che tocca con un solo sguardo tre distinte materialità che sfumano l?una nell?altra.
La concettualizzazione digitale di un modello 3D, nel primo minuto, raffigura l?impalpabile essenza pixelata delle rappresentazioni umane, in cui la realtà viene esasperata dalla simulazione attraverso il digitale.
Delineato dalla luce, per antonomasia energia che dà vita, si assiste alla concretizzazione del modello in materia, in corporeità plasmabile.
La scultura in alluminio diviene così simbolo del legame più stretto che esiste tra la natura umana dei sensi, rappresentato in questo contesto dal tatto, e l?insoluto mondo delle idee e per certi aspetti il mondo analogico.
E? poi attraverso una vibrante metamorfosi che le forme metalliche che vivono di riflesso si fondono ed emergono in corpo.
Corpo di donna come essenza definita da una nuova estensione, la pelle. Pelle viva, permeabile al respiro, che si nutre di calore e diviene regno dei sensi, tutti.
L?uomo si configura quindi espressione unica e complessa, ciò che è superficie, materia, essenza e anima, come quell?elemento che oltrepassa il limite della materialità per esprimersi nell?insaziabile ricerca dello spirito. L?uomo diviene Dio in grado di staccarsi dalla fisicità del corpo ed è creatore egli stesso della materia nonché colui che produce la macchina che plasma a sua volta irrealistiche corporeità.
Il video è stato inserito in un?installazione più ampia in cui l?ambiente offre lo stesso uso del metallo come simbolo di ciò che vive di rappresentazione nella mente e ciò che si rende concreto in oggetto. Tracce che dal soffitto scendono e trattengono pietre, intrecci che sfuggono all?occhio e frammenti umani come segni di questa esplorazione artistica.
< l'ingresso della stanza
l'installazione video >
< "superficie I"
ESSENZA
come ASSENZA
SUPERFICIE
come dinamica definizione di vuoto.
corro, scavo e brucio
nel deserto di alluminio
agitata dai pensieri che si tramutano in forma
come realtà senza rappresentazioni
cerco ciò che trovo
nel labirinto delle immagini
rispecchiandomi nell'essenza
di fantasie senza tatto
poi l'assenza
luce
tocco che rende oro
e allora scappo dal silenzio
precipitando nelle viscere del mondo
per poi risvegliarmi
CORPO
Donna sfumata nel sogno
accarezza il suono de suo sguardo
pelle che vibra
come superficie
che parla di sé
consolo il Dio dei secoli
con la materia che prende vita
ritrovando
il sapore del tatto
in ciò che si fa chiamare
ANIMA.
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