mi piacerebbe tentare di avvicinare questa tecnica (istintiva) ad aerografo alle deformazioni biomorfe di certe antiche monete celtiche, ovviamente senza "copiarle", ma rievocandone lo "spirito" (me lo annoto)
intanto mi segno questo intenso articolo, sul quale ritornare.
poi queste parole di W.James (intuisco che le due cose siano in qualche modo da combinare)
Tuttavia, ritengo che un più attento esame dell'intera questione, distinguendo tra la buona intenzione generale dell'ascetismo e l'inutilità di alcuni degli atti particolari ad esso imputabili, dovrebbe riabilitarlo nella nostra considerazione. Perché, nel suo significato spirituale, l'ascetismo non rappresenta niente meno che l'essenza della filosofia dei nati due volte. Esso simboleggia, senza dubbio in modo imperfetto, ma sincero, la credenza che esista un elemento di male effettivo in questo mondo, che non deve essere evitato né ignorato, ma che dev'essere coraggiosamente affrontato e vinto con un appello alle risorse eroiche dell'anima, e neutralizzato e purificato dalla sofferenza. Contro questo punto di vista, la forma di filosofia ultra ottimistica dei nati una sola volta pensa che sia possibile trattare il male ignorandolo metodicamente. Che un uomo, per buona salute o per circostanze fortunate, possa sfuggire in buona misura alle sofferenze del male nella propria persona, e chiuda anche gli occhi di fronte all'esistenza d'esso nell'universo al di fuori della sua esperienza personale, ed egli ne sarà del tutto libero, e potrà navigare felicemente nella vita su una base di sanità di spirito e ottimismo. Ma abbiamo visto nelle nostre lezioni sulla melanconia quanto sia necessariamente precario questo tentativo. Inoltre esso vale solamente per l'individuo e, per sua stessa filosofia, lascia senza redenzione e rimedio il male esterno al singolo. Nessun tentativo di questo genere può essere una soluzione generale al problema; e per spiriti un po' cupi, che naturalmente sentono la vita come un mistero tragico, un tale ottimismo è un trucco superficiale o una vile evasione del problema. Esso accetta, in luogo di una reale liberazione, semplicemente un fortunato accidente personale, una scappatoia. Abbandona il mondo intero senza aiuto e nelle grinfie di Satana. La vera liberazione, su cui continua a insistere chi è nato due volte, deve essere di applicazione universale. Il dolore, l'errore e la morte devono essere affrontati serenamente e superati mediante un'eccitazione superiore, altrimenti il loro aculeo rimane essenzialmente integro. [..] Bene, questo è esattamente ciò che pensa l'ascetismo; ed esso volontariamente affronta l'iniziazione. La vita non è nè una farsa né un'elegante commedia, dice, ma qualcosa a cui dobbiamo assistere vestiti a lutto, sperando che il suo gusto amaro possa purificarci dalla nostra follia. Il selvaggio e l'eroico sono veramente parti così essenziali di essa che la sanità di spirito pura e semplice, con il suo ottimismo sentimentale, può difficilmente venire considerata come una soluzione seria da qualunque persona che pensi. Frasi di correttezza, di comodità o di consolazione non possono mai essere una risposta all'enigma della sfinge. [p.314 di le varie forme..]