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"Concepire lo spazio come un corpo umano, attraverso i sensi il mondo ci appare. Ciò che vediamo è figlio dell'architettura dello stato d'animo umano" (Zefin)
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PRINCIPALIINSTALLAZIONI 2006.2004.2003
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NATURALIZE
video installazione
luglio 2006
riprese e montaggio: Raffaele Chiandussi
musiche originali: Raffaele Chiandussi
La video installazione è stata presentata durante "Vertigini #3 - Festival Internazionale di Arti Contemporanee" nelle serate del 25, 26 e 27 luglio 2006 presso il "Parco della Sculture in Architettura" a San Donà di Piave (VE).
L'installazione è stata posta nella parte destra dell'edificio di Alvaro Siza, nel giardino raggiungibile sia dall'ingresso principale che dall'interno. Sono stati tesi, tra la parete dell'edificio ed il muro, dei fili di acciaio lungo i quali sono stati appesi dei teli bianchi di diversa trasparenza e su cui si è stato proiettato il video. Nel prato sono stati abbandonati degli abiti. Agli spettatori è stato chiesto di abbandonare dei fogli di carta all'interno del giardino. La video installazione tocca il tema del rapporto tra uomo ed ambiente, inteso come spazio naturale, in cui la figura umana diviene ostacolo alla sua evoluzione.
Un ringraziamento a Walter Sabato, direttore artistico del festival
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SELBST WO(MEN)
giugno 2004
time 2? 30?? (loop video e installazione)
riprese e montaggio: Raffaele Chiandussi
musiche e suoni: Lorenzo Tempesti
La video installazione è stata esposto nella collettiva ?At.it - artisti italiani alla Berchtoldvilla di Salisburgo? dal 11 lal 28 luglio 2004 presso la Berchtoldvilla di Salisburgo (A).
Un ritorno alle origini della coscienza attraverso l'inconscio e l'isolamento che l'uomo crea con se stesso. Uno spazio dove ritrovare il processo di individuazione di noi stessi.
L'installazione creata alla Berchtoldvilla fa parte di un percorso artistico su quattro opere di video installazione: Deep(er), Selbst (women), Da Sein e Duality(2). Le opere sono collegate tra di loro dalla ricerca e individuazione del proprio inconscio e sugli interrogativi sul senso dell'essere nella società contemporanea
Hanno collaborato per la realizzazione del progetto:
modella - A.Ceschi
montaggio video - S.Marzona
musiche e suoni - L.Tempesti
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DEEP(ER)
dicembre 2003
time 4? 45??
riprese e montaggio: Raffaele Chiandussi
musiche: Steve Cardini (r. 01),Lorenzo Tempesti (r. 02)
L'installazione ed il video sono stati presentati il 27 dicembre 2003 durante la serata Bianco Nero Alluminio a Gemona del Friuli (UD).
Nel video viene espressa la metafora di una corsa nell'inconscio, un?analisi fra l?interiorità e l?esteriorità dell?individuo, rappresentato dal gioco simbolico dell?immagine femminile intesa come la parte migliore dell?uomo, quella che non si riesce e non si vuole riconoscere. Più di tutto la donna è attrazione, è vita, è quello che si riesce a catturare solo fermandosi seduti in un silenzio senza spazio. Il video è stato girato sia in interno che in esterno. Le immagini in esterno rappresentano la parte inconscia ed interiore del protagonista e le immagini girate in interno, riprese con inquadratura fissa su di una sedia, rappresentano l'esteriorità e "ciò che si è". Inoltre nelle scene d'interno sono state riprese in bianco e nero e le esterne sono state presentate con colori molto bruciati e saturati.
Hanno collaborato per la realizzazione del progetto:
modella - A.Ceschia
musiche e suoni - L.Tempesti
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SUPERFICIE ED ESSENZA
luglio 2003
time 3? 50??
riprese e montaggio: Raffaele Chiandussi e Giuliano Michelutti
musiche: Lorenzo Tempesti
renderizzazione e modello 3D: Tommaso Michieli
La video-installazione esposta durante la collettiva ?Arteadesso: rottura della marginalità sotto il segno di internet? tenutasi dal 19 luglio al 6 agosto 2003 presso Palazzo Orgnani-Martina nella cittadina di Venzone (UD).
E? questo l?iter attraverso le superfici che l?artista intraprende, una carezza in videoclip che tocca con un solo sguardo tre distinte materialità che sfumano l?una nell?altra. La concettualizzazione digitale di un modello 3D, nel primo minuto, raffigura l?impalpabile essenza pixelata delle rappresentazioni umane, in cui la realtà viene esasperata dalla simulazione attraverso il digitale. Delineato dalla luce, per antonomasia energia che dà vita, si assiste alla concretizzazione del modello in materia, in corporeità plasmabile. La scultura in alluminio diviene così simbolo del legame più stretto che esiste tra la natura umana dei sensi, rappresentato in questo contesto dal tatto, e l?insoluto mondo delle idee e per certi aspetti il mondo analogico. E? poi attraverso una vibrante metamorfosi che le forme metalliche che vivono di riflesso si fondono ed emergono in corpo. Corpo di donna come essenza definita da una nuova estensione, la pelle. Pelle viva, permeabile al respiro, che si nutre di calore e diviene regno dei sensi, tutti. L?uomo si configura quindi espressione unica e complessa, ciò che è superficie, materia, essenza e anima, come quell?elemento che oltrepassa il limite della materialità per esprimersi nell?insaziabile ricerca dello spirito. L?uomo diviene Dio in grado di staccarsi dalla fisicità del corpo ed è creatore egli stesso della materia nonché colui che produce la macchina che plasma a sua volta irrealistiche corporeità. Il video è stato inserito in un?installazione più ampia in cui l?ambiente offre lo stesso uso del metallo come simbolo di ciò che vive di rappresentazione nella mente e ciò che si rende concreto in oggetto. Tracce che dal soffitto scendono e trattengono pietre, intrecci che sfuggono all?occhio e frammenti umani come segni di questa esplorazione artistica.
Hanno collaborato per la realizzazione del progetto:
installazione - A.Ceschia e A.Leonarduzzi
montaggio video - G.Michelini
musiche - L.Tempesti
renderizzazione e modello 3D - T.Michieli
amplificazione e impianto audio - U-Vola di A.Copetti
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