Ultimi Commenti
elio_c in Lo studente Doko and...
elio_c in Lo studente Doko and...
Chapucer in Lo studente Doko and...
elio_c in Lo studente Doko and...
elio_c in Lo studente Doko and...
elio_c in Lo studente Doko and...
Francoxa in Lo studente Doko and...
Francoxa in Lo studente Doko and...
elio_c in Lo studente Doko and...
Chapucer in Lo studente Doko and...
dice lo scrittore Einar M‡r Gudmundsson. ÇBasti pensare che nella nostra lingua stupido si dice heimskur, letteralmente Òchi resta a casaÓÈ.
Nonostante la mia vita mi risulti sufficientemente punteggiata da "delikatessen" [spirituali o meno] questa sequenza fotografica serve a ricordarmi della sbobba ordinaria, nei riguardi della quale il problema del bicchiere [mezzo pieno, mezzo vuoto] sembra configurarsi in equilibrio millimetrico:Ê oh, potrebbe andar meglio per potrebbe anche andar peggio, ah, non male ma neppure granchŽ.. dipende, si capisce, da quel che prendiamo a paragone: se il termine fosse la "media mondiale" immagino che dovrei dire "oh va benissimo! splendidamente!". In fondo vengo retribuito sobriamente ma per in misura sufficiente, e non ho certo bisogno di alcun "job enrichment" visto che le complicazioni non-strutturate nel mio lavoro sono incessanti: ho sempre almeno 3 o 4 faccende abbastanza grosse (vabbŽ chiamiamole "progetti", se proprio vogliamo) che bollono in pentola (in uno stop&go dal ritmo impredicibile) continuamente disturbate da seccature di minor conto, delle quali non riesco proprio a liberarmi, forse perchŽ ordinariamente [cio quando non ci faccio caso] sono un po' troppo buono. Ma si tratta comunque di un lavoro sufficientemente "artigianale" - nell'accezione positiva che ne d il sociologo Sennett: in qualche area ho sviluppato un'abilit esclusiva, divenendone il "guru", e poi il contesto di lavoro abbastanza significativo (in termini di importanza rispetto al funzionamento del "sistema") da renderlo un interessante oggetto di osservazione, sociologica ed antropologica, tipo: i livelli ai quali si esercita il "potere", i limiti del controllo, le configurazioni di nodi che determinano la formazione (e l'accumulo) dell'inefficienza, dell'incompetenza, della complessit cattiva. E poi la fondamentale funzione - lubrificante ed attenuante - dell'ipocrisia, per tacere delle strategie di affermazione, in relazione alla diversit dei caratteri. Ne avessi il tempo [cio la voglia di sacrificare altre faccende] potrei probabilmente scrivere un "libro bianco" abbastanza interessante - soprattutto se volessi vendicarmi di qualcosa. Ma in verit non voglio affatto vendicarmi: mi sono adattato al sistema quanto bastava per mantenere in equilibrio i miei bisogni, materiali ed etici, come l'esigenza di mantenere una famiglia (circostanza che pone limiti al rischio affrontabile) e di darsi ugualmente una vita abbastanza significativa. Ma si tratta di equilibri in continuo riaggiustamento, e mai troppo lontani dall'eventualit di un capitombolo, questo perchŽ il prezzo pagato in "once di vita" notevole, forse esorbitante, e questo non me lo posso nascondere troppo facilmente, e quando tale consapevolezza diventa un sentimento dominante, ecco allora che divento anche cattivo, oh s, molto, per dopo un po' - di norma - acconsento all'ingresso di pensieri che gettano acqua sul fuoco - un po' come quei vitelli che vengono inviati a calmare un toro infuriato, descritti da Hemingway - until next time..
Ê
I've got three ships and sixty men
A course for ports unread.
I'll stand at mast, let north winds blow
Till half of us are dead.
Land ho!
ANTONIO (sollevando il capo improvvisamente, li guarda in silenzio; poi, avanza contro di loro): Dottori, maghi, vescovi, e diaconi, uomini e fantasmi, indietro, indietro! Siete tutti menzogne!
GLI ERESIARCHI: Abbiamo martiri pi grandi dei tuoi, preghiere pi complesse, slanci d'amore pi forti, estasi altrettanto lunghe!
ANTONIO: Ma nŽ rivelazione, nŽ prove!
Allora tutti brandiscono in aria rotoli di papiro, tavolette di legno, pezzi di cuoio, liste di tela; e si spingono l'un l'altro.
I CERINZIANI: Abbiamo il Vangelo degli Ebrei!
I MARCIONITI: Il Vangelo del Signore!
I MARCOSIANI: Il Vangelo di Eva!
GLI ENCRATITI: Il Vangelo di Tommaso!
I CAINITI: Il Vangelo di Giuda!
BASILIDE: Il trattato dell'anima!
MANETE: La profezia di Barcuf!
Antonio si dibatte e fugge; e vede in un angolo pieno d'ombra i VECCHI EBIONITI disseccati come mummie, dallo sguardo spento, e le sopracciglia bianche. Parlano con voce tremula.
I VECCHI EBIONITI: L'abbiamo conosciuto, noialtri, l'abbiamo conosciuto, il figlio del falegname! Si divertiva a fare uccellini col fango, e senza paura di tagliarsi aiutava suo padre nel lavoro o dipanava per sua madre gomitoli di lana tinta. Poi fece un viaggio in Egitto, e di l port grandi segreti. Eravamo a Gerico, quando egli venne a trovare il mangiatore di cavallette. Parlarono sottovoce, senza che nessuno potesse udirli. E da quel momento egli lev gran rumore in Galilea e molte favole si raccontarono sul suo conto.
Continuano a ripetere, tremuli:
L'abbiamo conosciuto, noialtri, l'abbiamo conosciuto.
[da Flaubert - La tentazione di Sant'Antonio]
ANTONIO: Ah! Parlate ancora, parlate! Com'era il suo viso?
TERTULLIANO: Di aspetto selvaggio e ributtante, perchŽ s'era caricato di tutti i peccati, di tutti i dolori e di tutte le deformit del mondo.
ANTONIO: Oh! no! no! Io immagino invece che tutta la sua persona fosse di sovrumana bellezza!
EUSEBIO DI CESAREA: A Paneade, contro una vecchia casa, tra un groviglio d'erbe, c' una statua di pietra, innalzata, si dice, dall'Emorroissa. Ma il tempo le ha consumato la faccia e le pioggie hanno cancellato l'iscrizione.
Postato da: elio_c a 06:02 | link | commenti
ut bibere in somnis sitiens quom quaerit et umor non datur, ardorem qui membris stinguere possit, sed laticum simulacra petit frustraque laborat in medioque sitit torrenti flumine potans, sic in amore Venus simulacris ludit amantis, nec satiare queunt spectando corpora coram nec manibus quicquam teneris abradere membris possunt errantes incerti corpore toto. denique cum membris conlatis flore fruuntur aetatis, iam cum praesagit gaudia corpus atque in eost Venus ut muliebria conserat arva, adfigunt avide corpus iunguntque salivas oris et inspirant pressantes dentibus ora, ne quiquam, quoniam nihil inde abradere possunt nec penetrare et abire in corpus corpore toto